ESORDIO FELICE AL MIKE WYATT FIELD CONTRO I GUELFI FIRENZE

Le Aquile iniziano il loro campionato IFL, la Lega di massima divisione, con un successo casalingo per 21 a 17 sui Guelfi Firenze. In una giornata fredda ma fortunatamente senza pioggia, i ferraresi sono scesi in campo caricati a dovere dall’evocativa presentazione ufficiale di ieri in Comune, e con il numero 44 sul casco per ricordare il loro sfortunato compagno Chiccoli, al quale la squadra ha deciso di dedicare la partita e tutto il campionato 2016.

Dopo una buona preparazione in preseason, culminata con la vittoria sui campioni in carica dei Seamen Milano, le Aquile si sono presentate con grande carica agonistica ma forse anche accompagnate da qualche piccolo dubbio, residuo delle ultime due stagioni di poche soddisfazioni. Questi noiosi fantasmi, lo diciamo subito, si dilegueranno poi nel corso del pomeriggio, per abbandonare – si spera definitivamente – il Mike Wyatt Field.

La partita non è stata semplice per la formazione estense. I fiorentini si sono rivelati un’ottima squadra, ben allenata e con due giocatori americani di spessore, in particolare il quarterback Dobson, che infatti si renderà protagonista di un’ottima prestazione. Ma le Aquile quest’anno hanno tutte le armi per poter puntare ancora più in alto. E forse, se acquisiranno completa consapevolezza dei propri notevolissimi mezzi, e con un po’ di aiuto della dea bendata, più in alto che mai.
I primi a segnare punti sul tabellone sono i Guelfi che, sia pure fermati dalla difesa estense, riescono a mettere a segno un field goal che li porta in vantaggio per 3 a 0. Pochi minuti dopo comunque tocca alle Aquile far esultare i propri tifosi con un bellissimo touchdown del “corazziere” Zanetti su passaggio di Scaglia, poi trasformato da Romagnoli, che porta lo score sul temporaneo 7 a 3.

Nel secondo quarto, un passaggio a vuoto della difesa ferrarese, falcidiata da assenze per infortunio e malattie di stagione, consente ai toscani di riportarsi in vantaggio con un ottimo passaggio di Dobson in end zone. La successiva trasformazione porta il punteggio sul 10 a 7 per i Guelfi. Una volta riconquistato il possesso della palla, tocca quindi all’attacco delle Aquile prodursi in un lungo drive che culmina in un secondo touchdown della premiata ditta Zanetti-Scaglia. Si giunge quindi all’intervallo con la squadra di casa in vantaggio per 14 a 10.


Nel terzo quarto la partita si addormenta un po’; i ferraresi appaiono meno produttivi sia in attacco che in difesa, finché si verifica un episodio che poteva rivelarsi cruciale in negativo. Il qb Scaglia, messo sotto pressione, perde la palla in un fumble, che viene ricoperto dai fiorentini a sole 25 yards dalla end zone ferrarese. Una successiva distrazione in difesa consente quindi ai Guelfi di riportarsi in vantaggio per 17 a 14, con un secondo TD pass di Dobson.

I minuti successivi sono però quelli che segnano la differenza tra le Aquile delle scorse stagioni, che hanno perso diverse partite decisive per una manciata di punti, e quelle del 2016. Quelle di oggi riescono a mettersi alle spalle la delusione e la fatica, per confezionare un poderoso drive d’attacco, volando sopra anche ad alcune discutibili decisioni arbitrali, fino ad arrivare al terzo e liberatorio touchdown. È ancora Scaglia, autore di una partita magistrale per maturità ed autorità in campo, a pennellare un passaggio vincente per Tyler Mc Culloch.

Col risultato fissato sul 21 a 17 per le Aquile, i toscani hanno comunque un’ultima possibilità per segnare e rovesciare gli esiti della partita. Ma ci pensa la difesa a fermarli definitivamente, con il giovanissimo Taddia (poi nominato MVP) che mette a segno il suo terzo sack della giornata.
Al termine della partita, sguardi soddisfatti ma anche un po’ sollevati del coaching staff, con Mantovani che non manca di sottolineare che si tratta del primo esordio positivo in campionato da tre anni a questa parte. La sensazione generale è comunque quella di una squadra solida, con tante individualità eccezionali ma anche e soprattutto in grado di mettere in campo grinta e “testa”, le qualità necessarie per esprimersi ai massimi livelli nazionali. Oggi le Aquile sono riuscite a portare a casa una partita che, forse, l’anno scorso avrebbero perso, mostrando tenuta fisica e piscologica. E per di più con tanti giovani in campo ad affiancare i veterani, e riuscendo a tamponare assenze importanti.

C’è da scommettere che il passing game delle Aquile, con una batteria di ricevitori forse senza eguali in Italia, inizi a far paura a qualsiasi concorrente. Si aggiunga la difesa guidata in campo dal fortissimo Travis Hansen e dall’esperto coach Brunetti sulla sideline, e si ottiene un cocktail davvero micidiale. Gli avversari sono avvisati: quest’anno “It’s Time to Fly”!