Correva l’anno 1996 ed un gruppo di ragazzi come tanti con tanti sogni e
poche certezze si incontrarono al Motovelodromo per segnare per sempre una
stagione indimenticabile. Si parla degli anni 90 della grande depressione
del football italico.

Il football giovanile in quell’ anno aveva preso una svolta epocale infatti
si era passati dal football a 11 giocatori al Football ad 8 giocatori e
l’età permessa dei giocatori era stata spostata da 21 anni + 2 fuoriquota a
19 anni senza fuoriquota.

Tornando alla storia, la squadra era principalmente composta da qualche
veterano con qualche anno di esperienza come me, Stick, Bob, Raga, Degio e
Mimmo coaudiovati da una decina di nuovi rookies tra i quali figurano nomi
come Valesani, Bolo, Virus, Borra, Zezza, Marchino, Nappo, Moro, Gavio, e
Franz SDE (soggetto da evitare). Spero di non essermi dimenticato nessuno.
I coach di primo pelo erano rappresentati da Matteo Mantovani come HC
coaudiovato dal più esperto Marco Nani ed il Nero con qualche sporadica
apparizione del Quality coach Zanca.

Segnò quell’anno una svolta per molte persone, anche per me credo, nacquero
grandi amicizie e si formò un solido gruppo dove poi continuò per i
successivi anni a mietere successi e soddisfazioni.

Le vittorie come in bel film non tardarono ad arrivare, caddero Frogs,
Stars, Rhinos , Giants  per poi arrivare alla mitica finale a tre squadre
del dicembre 1996 contro i Cardinals e Giants.

Tra i tanti partner di quel periodo carico di emozioni anche telestense
aveva appoggiato con interesse la squadra ed ogni settimana invitata in
studio allenatori e giocatori per interviste e commenti sulla partita del
week end. Sull’orlo dei successi della squadra era diventato un
appuntamento ormai fisso. Fino a che la redazione chiamò la
squadra al completo in studio e dedicaò uno spazio per parlare del campionato appena
concluso e parlare con i protagonisti.

Dopo le domande di rito e le proiezioni per il futuro, con vari interventi
di vari atleti arrivò il mio turno ed alla domanda del giornalista: Qual è
stato il segreto della vostra forza?

Io risposi che la forza di una squadra si misura dall’unione di tutti i
componenti di essa, come una catena. Se noi sforziamo una catena fino a
romperla troveremo qual è il punto più debole, troveremo “l’ANELLA” più
debole. Si avevo detto ANELLA e non ANELLO con una pronunciata “L”
ferrarese. Quindi i vari coach e compagni scoppiarono a ridere durante la
trasmissione, ed il tormentone era servito.

In quegli anni ne successero molte di cose simili, si stava sempre insieme
dopo gli allenamenti e nei week end e per le vacanze. Si viveva il football
come nella vita di tutti giorni. Dove tutti erano importanti e tutti si
sentivano importanti con il proprio ruolo e spazio. Sentivamo che potevamo
insieme fare qualsiasi cosa.

Era una catena solida con pochi cedimenti, delle “Anelle” quasi perfette!

Passarono poi gli anni, arrivarono nuovi giocatori e nuove vittorie ed in 4
anni i Duchi si confermarono Campioni d’Italia per 3 volte 1996, 1997 e
1999.

Il ciclo di questo meraviglioso gruppo si concluse nel 2000 su una bella e
tiratissima semifinale al motoveloromo contro gli eterni rivali Lions
Bergamo. Forse tutto finì in quel momento, su quel Punt rimbalzato sulla
schiena del nostro PP.

Molti di noi si sono ormai persi di vista, altri non si parlano da tempo ed
altri ancora sono lontani. Forse nella vita è così sono cose che succedono.
I coaches avevano ragione in questo senso che i ricordi delle nostre
imprese e vittorie non c’e le toglierànno mai.
…. in fondo sono passati solo 20 anni!

Michele “Cloche” Ventorre