Gli estensi giocavano a pallacorda e ruba bandiera. Le regole dei giochi e dei tornei passarono di mano in mano venendo riviste e corrette da Ludovico Ariosto, Torquato Tasso sino a giungere sui tavoli di Copernico e di Paracelso che plausibilmente furono i primi artefici delle tracce poi riprese secoli dopo nei vari playbook. Dei coaching staff sparsi per il mondo. Diversamente non si spiega quale sia il lascito a cui verso la fine degli anni settanta, secolo scorso, i fondatori delle Aquile Ferrara si sono ispirati. Il neonato movimento della palla con le stringhe aveva basi solide in Lombardia. I ragazzi di Milano stavano imponendo mode di ogni genere che sarebbero state poi riprese da tutta l’Italia e anche l’avvento degli sport a stelle e strisce attecchiva all’ombra della Madunina. Chi lanciò quindi il guanto di sfida sotto alle mura che vennero erette illo tempore a protezione dei segreti custoditi da lucrezia Borgia? L’AIFA ( di cui personalmente sento sempre più la mancanza) si ritrovò con cinque squadre pronte ai nastri di partenza. Se consideriamo che i Rhinos sono i campioni in carica, che i Frogs sono stati il punto di riferimento anche europeo, prima dell’avvento dei Lions e che i Giaguari hanno portato a casa un titolo, I soli Rams e Aquile non hanno mai raggiunto quello che era il Superbowl e se analizziamo la cosa sotto ogni aspetto, il mancato raggiungimento della finale da parte dei rapaci del ducato è piuttosto anomala. LA storia insegna che Ferrara è stata la capitale della cultura sino alla fine del settecento. Poi conobbe un declino legato a più ragioni. La trasposizione sportiva indica la stessa parabola sulla lunghezza delle cento yarde. Le Aquile hanno insegnato a centinaia di ragazzi a giocare a football eppure non hanno mai coronato il sogno di potersi mettere o l’anello al dito o di partecipare almeno al grande ballo. Eppure c’era tutto per poter riuscire. Oggi il football è in totale fase di ristrutturazione. Le Aquile volteggiano sopra diverse prede da ghermire e in un paio di occasioni le loro picchiate hanno fatto sì che fra gli artigli rimanesse imprigionata la preda più ambita, così abbiamo nel palmares i campionati vinti in LENAF e i due titoli del CIF9. Gli alti e bassi ci sono per tutti ma il Team che lo scorso campionato è stato condotto da Coach Mantovani, ha basi solide per continuare a recitare un ruolo da protagonista anche in futuro. I ragazzi della Flag che hanno conquistato con la nazionale il titolo Europeo. Edordo Cioni che sta vivendo in USA il miglior corso di aggiornamento possibile e immaginabile per un giocatore e la presenza nel Blue Team di Chiappini non sono elementi di poco conto. L’Unesco ha inserito la città nella lista dei luoghi definiti Patrimonio dell’Umanità. Se mai vi fosse un ente con caratteristiche simile nel mondo dello Spaghetti Football, sarebbe utile poter fare la stessa cosa. Molti di noi sono quello che sono perché nel piccolo zoo dell’AIFA fra un mare di quadrupedi e anfibi, volarono anche le Aquile.

 

Articolo a cura di  “Move the Chain”  (https://www.facebook.com/runningback22/)

 

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